EditorialeGiovanni NazzaroI_MMXIII

Riflessioni sullo stato della regolamentazione delle intercettazioni legali in Italia

di Giovanni Nazzaro

italia_englishAncora una volta ci troviamo a discutere di intercettazioni, materia di grande impatto mediatico, e ancora una volta constatiamo lo scarso risalto tecnico-giuridico che ne viene dato. Se il codice di procedura penale al capo IV disciplina le intercettazioni come mezzo di ricerca della prova in termini di limiti di ammissibilità, presupposti e forme del provvedimento, esecuzione delle operazioni una volta avvenuta l’intercettazione, nulla aggiunge su come questo strumento debba essere usato, manca cioè una regolamentazione dell’operatività e dell’esecuzione delle intercettazioni. Volendo fare un paragone utile per dare la dimensione al tema, è come se ognuno di noi presentasse una dichiarazione dei redditi, che come sappiamo è obbligatoria in quanto prevista dalla legge, ma con modalità libere, cioè ognuno secondo una forma propria, con voci diverse a seconda della propria sensibilità e conoscenza della materia fiscale.

Eppure questa volta sembravamo vicini ad una svolta, ad un cambiamento sistemico. Il Ministro della Giustizia, nel febbraio di quest’anno, ha emanato una direttiva che impone la gara unica delle intercettazioni. Da qui nulla di strano se non fosse che la primadifficoltà è proprio quella di reperire la direttiva, atto nel quale si potevano meglio comprendere i concetti e gli ambiti applicativi dei termini “gara” e “unica”. A parte la mancanza di una esplicita citazione agli allegati tecnici che generalmente declinano le direttive, l’informativa presente sul sito web del Ministero precisa che la direttiva è “frutto di un costante monitoraggio di tale rilevante voce di spesa e si aggiunge, inoltre, ai risparmi derivanti dal pagamento forfettizzato dei compensi spettanti agli operatori di telefonia”. L’informativa riporta che la direttiva “si è basata sulle conclusioni del gruppo di lavoro istituto presso il ministero […] I partecipanti al tavolo tecnico hanno convenuto, all’unanimità, di provvedere alla segretazione della procedura di affidamento dei servizi di intercettazione, per ovvie e ben comprensibili esigenze di sicurezza e di segretezza”.

A ragion di logica si fa fatica a comprendere quali siano, ad oggi, le esigenze di segretezza ritenute “comprensibili”, vista che l’attuale situazione è stata determinata nel tempo da una serie di fattori non proprio chiari, che hanno impedito il giusto assetto del sistema delle intercettazioni. In realtà, un contributo importante alla materia risale al 1999, quando con decreto interministeriale del 21 settembre venne istituito un gruppo di lavoro, costituito da rappresentanti dei Ministeri delle Comunicazioni, della Giustizia e dell’Interno, che aveva il compito di operare nel settore della sicurezza delle reti e della tutela delle comunicazioni, a supporto degli interventi normativi regolamentari ed amministrativi. Il gruppo di lavoro studiò il fabbisogno, in termini di risorse tecniche e di supporto normativo, per una evoluzione “sicura” dei servizi di telecomunicazione, la natura e la portata dei rapporti tra la pubblica amministrazione e gli organismi di telecomunicazione. Successivamente nacque la necessità di trasformare il gruppo di lavoro in “Osservatorio”, istituito con decreto interministeriale del 14 gennaio 2003. Il gruppo di lavoro, prima di divenire un osservatorio permanente, predispose sia il “Repertorio” contenente l’indicazione delle prestazioni da fornire all’Autorità Giudiziaria, sia un listino per la remunerazione agli organismi di telecomunicazioni delle prestazioni fornite, poi emesso nella forma di d. m. il 26 aprile 2001 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 7 maggio 2001).

Così, vista la mancanza di “obblighi” circa le modalità tecniche da adottare e da comunicare all’Autorità Giudiziaria (ancora oggi presenti), vennero installati presso le sale CIT delle procure italiane apparati delle medesime società che avevano predisposto gli adeguamenti per le intercettazioni sulle reti degli operatori di telecomunicazioni. La conseguenza fu che tali società monopolizzarono il mercato del noleggio degli apparati, con conseguente aumento indiscriminato dei costi. Il Repertorio appariva, dunque, ai partecipanti del gruppo di lavoro, e appare anche oggi, come l’unica soluzione per dare un regolamento di partenza al settore. Per comprenderne il motivo per cui ancora oggi tale regolamento non c’è, si riporta un passaggio dell’audizione del dott. Pietro Saviotti (procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Roma, nonché componente del Comitato di redazione di questa rivista, scomparso il 10 gennaio 2012), condotta il 13 settembre 2006 dalla II Commissione permanente di Giustizia del Senato della Repubblica, in merito all’indagine conoscitiva sul fenomeno delle intercettazioni: “Nell’osservatorio cercammo di far passare il principio, non so se ciò sia avvenuto o no, che la corresponsione di un prezzo a fronte di ogni singola attività dovesse essere semplicemente una remunerazione di costi, di spese vive, e che le prestazioni obbligatorie [omissis] non fossero attività da cui potesse derivare un profitto. [omissis] Redigemmo inoltre sia un repertorio delle prestazioni obbligatorie, in cui erano previste, in via di principio, tutte le attività che potevano essere svolte, i tempi, il grado di sicurezza, l’efficacia del mezzo che veniva messo a disposizione, sia un listino dei compensi a fronte di queste prestazioni obbligatorie”.

Sicuramente il buon proposito è stato in parte dimenticato nel tempo, come lo dimostra la legge finanziaria n. 191/2009 che ha imposto la gratuità dei tabulati di traffico storico ad uso della magistratura, atteso che il principio espresso voglia rappresentare non solo un giusto fermo al profitto per qualcosa che è obbligatoria per legge, ma anche una forma per sostenere eventuali richieste di miglioramento agli strumenti d’indagine di cui l’Autorità Giudiziaria dispone.

La sorte ha voluto” continua poi Saviotti nell’audizione al Senato “che il listino fosse approvato in via amministrativa, mentre, quanto al repertorio, si obbiettò, ritengo in maniera fondata per alcuni aspetti, che non poteva essere approvato con decreto interministeriale, ma doveva necessariamente essere soggetto ad un ingresso normativo attraverso legge primaria. Per questo il progetto entrò nel circuito degli uffici legislativi dei Ministeri della Giustizia, delle Comunicazioni e dell’Interno e di fatto il repertorio non fu mai approvato”.

Dunque, la complicata percorribilità dei circuiti degli uffici legislativi dei tre Ministeri coinvolti fu probabilmente la vera causa alla base dell’attuale situazione, paradossale, poiché ad oggi non sono elencate le attività che possono essere eseguite in termini di “prestazioni obbligatorie”, ossia le prestazioni che l’Operatore di Telecomunicazioni italiano è obbligato a fornire all’Autorità Giudiziaria italiana, come le intercettazioni telefoniche e i tabulati di traffico storico, e gli SLA cioè i tempi di erogazione di tali servizi. Eppure sono comunque svolte; invece erano stabiliti i prezzi. Sarebbe un po’ come recarsi al ristorante, sapere quanto costa un primo ma non sapere cosa conterrà e in quanto tempo sarà servito.
Arriviamo, quindi, alla svolta dei giorni nostri, quando la legge di stabilità n. 288 del 24 dicembre 2012 ha abrogato il comma 4 dell’art. 96 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, che prevedeva l’applicazione del listino delle prestazioni obbligatorie.

Lawful Interception per gli Operatori di Tlc
Nota integrativa non presente nel PDF:  La Legge del 24 dicembre n. 288 (Legge-n.-288-2012) ha previsto l’abrogazione del comma 4 dell’art. 96 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, che prevedeva l’applicazione del listino delle prestazioni obbligatorie, adottato  con  decreto  del  Ministro  delle comunicazioni del 26 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 104 del 7 maggio 2001, fino all’entrata in vigore del decreto di cui al comma 2 del medesimo articolo 96 così modificato. Sul punto si veda: http://www.eliss.org/index.php/abrogato-il-listino-delle-prestazioni-obbligatorie/

Il motivo di tale abrogazione va probabilmente ricercato nell’informativa resa pubblica un mese dopo, il 25 gennaio 2013, sempre sul sito web del Ministero della Giustizia “[…]Lo stanziamento per le spese per le intercettazioni è stato ridotto con il provvedimento normativo del 2012 di 25 milioni di euro, somma da collocare nel più ampio risparmio che dovrà derivare dell’iniziativa promossa dal Ministro per l’istituzione di una gara unica nazionale per il servizio di intercettazione telefonica, telematica ed ambientale. Una priorità assoluta infatti è quella di procedere con una gara nazionale per la gestione del servizio di ascolti telefonici e ambientali. Da tale iniziativa ci si aspetta di ottenere risparmi tra i 200 ed i 250 milioni di euro l’anno, già inseriti nel decreto legge sulla spending review. Intanto un primo tassello della più ampia strategia di risparmio che si otterrà dal nuovo sistema di acquisizione dei servizi di intercettazione, è stato posto attraverso la legge di stabilità del dicembre 2012, con cui si è introdotta la modifica al codice delle comunicazioni e si è stabilito che con decreto del Ministro della Giustizia e dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Economia saranno fissate le prestazioni obbligatorie che i gestori di telefonia devono mettere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Lo stesso decreto stabilirà anche le modalità di pagamento sottoforma di canone annuo forfettario, abolendosi definitivamente il listino prezzi. Trattasi di intervento di indubbio significato sia sotto il profilo del riordino delle competenze, sottraendosi alle procure compiti che attengono più propriamente all’amministrazione della giustizia, sia sotto l’aspetto economico, assicurando la possibilità di maggiore programmazione, controllo e ridimensionamento della spesa per tali servizi[…]”.

Potrà apparire forse adesso più chiaro uno dei possibili significati dell’aggettivo “unica”, riferita alla gara, di cui si accennava all’inizio, intendendo per essa quindi un sistema centralizzato di acquisto, quindi unico, e di gestione delle spese per l’amministrazione della giustizia, rispetto al modello territoriale dove la gestione è affidata alle singole procure. Rimane, però, il dubbio sul motivo per cui è stato utilizzato il termine “gara”, che però viene sciolto dalla Commissione Europea, che il 21 giugno 2012 ha inviato all’Italia una lettera di messa in mora per violazione della direttiva 2004/18/CE sugli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, da parte del regime italiano di assegnazione di contratti nel campo delle intercettazioni telefoniche (procedura di infrazione n. 2011/4049).

L’intenzione sembrerebbe quella di una forte innovazione e di cambiamento. In realtà, confrontando l’art. 22 della legge di stabilità con l’art. 96 comma 2 (modificato dalla stessa legge) del Codice delle Comunicazioni, emerge che l’emanazione del decreto sulle c.d. prestazioni obbligatorie era già previsto dallo stesso Codice, con la differenza che le attività da svolgere su richiesta dell’Autorità Giudiziaria oggi non sono più richiamate con il termine di “Repertorio”, che invece si addiceva di più in quanto elenco di attività con descrizione delle relative caratteristiche tecniche e SLA, ma soprattutto con la differenza che è stato aggiornato lo status dell’ex Ministero delle Comunicazioni confluito nel Ministero dello sviluppo economico ed è stato “sollevato” dai lavori un qualificato interlocutore come il Ministero dell’Interno, quindi l’intera Polizia di Stato, al cui posto è subentrato il Ministero dell’Economia e delle Finanze.A questo punto potrà apparire evidente come gli ultimi interventi in materia d’intercettazione siano tutti sbilanciati verso l’aspetto puramente tecnologico, allontanando sempre più il nostro Paese dalla regolamentazione tecnica che ne è il presupposto. Il problema legittimo e condiviso di cercare di diminuire il debito dello Stato e i costi attuali andrebbe affrontato con maggiore metodologia e nell’ottica di coprire il gap normativo in modo definitivo: prima definire il modello di riferimento da raggiungere, poi condurre un’analisi approfondita del sistema attuale nel suo complesso e infine, mediante una qualificata analisi, individuare tutte le voci d’intervento in modo da quantificarne i costi. Avendo chiaro gli obiettivi e in quali punti intervenire, si potrebbe auspicare un vero confronto tra le parti coinvolte. Un approccio diverso, effettuato da una di queste parti e soprattutto nella sola propria sfera di controllo, potrebbe destabilizzare un sistema già sofferente, senza la necessità di scomodare la segretazione che, benché utilizzabile, va contro i principi generali dell’attività amministrativa (rif. legge n. 241 del 7 agosto 1990) che sono a favore della trasparenza, della partecipazione e del contraddittorio, a cui si ispirano le Authority indipendenti che in questo contesto costituiscono un modello da imitare.

Potrebbe essere allora proprio questa la soluzione definitiva, ovvero creare un riferimento nazionale, un’Authority indipendente delle c.d. prestazioni obbligatorie perché, oltre al problema contingente, in presenza delle novità tecnologiche e dei nuovi servizi di comunicazione nascerà periodicamente l’esigenza di verificare quali adeguamenti apportare agli strumenti d’indagine in uso dall’Autorità Giudiziaria, tra cui appunto le intercettazioni, e tutti i soggetti interessati sarebbero coinvolti ed avrebbero finalmente un interlocutore definito e qualificato a cui rivolgersi. ©

 


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Lawful Interception of Email services according to ETSI
di Giovanni Nazzaro (N. I_MMXVIII)
Legge n. 103 del 2017, art. 1 comma 8. La legge n. 103 del 2017 è entrata in vigore il 3 agosto 2017 ed ha delegato il Governo ad adottare decreti legislativi per riformare la disciplina delle intercettazioni. L’Art. 1 comma 88 ha previsto che entro il 31 dicembre 2017 fosse emanato il decreto interministeriale che apportasse una revisione alle voci di listino, da corrispondere agli operatori di telecomunicazioni, in precedenza delineate dal decreto del Ministro delle comunicazioni del 26 aprile 2001. Alla data di uscita del presente numero di rivista il decreto interministeriale non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, quindi si ipotizza che lo stesso sia stato emanato ma in forma secretata. In tale ipotesi, assumiamo anche che le nuove voci di listino si siano ispirate alle funzionalità tecniche definite dalle organizzazioni internazionali come ETSI, così come accade ormai già da molto tempo negli altri paesi europei. In accordo a queste ipotesi, oggi in Italia l’adozione degli standards ETSI per ogni tecnologia di comunicazione sarebbe obbligatoria, al pari dell’applicazione delle nuovi voci di listino. Vediamo quindi un esempio di adozione degli standards ETSI applicato alle comunicazioni email.
Il 2018 all’insegna della Security e delle (immancabili) Intercettazioni, per effetto della riforma sulla Privacy
di Giovanni Nazzaro (N. I_MMXVIII)
Il 2018 sarà l’anno in cui si sommeranno i nuovi adempimenti regolamentari in tema di Privacy e Security.
Introduzione ai temi della LIA, terza edizione
di Giovanni Nazzaro (N. IV_MMXVII)
Atti della Lawful Interception Academy edizione 2017. La Lawful Interception Academy ha raggiunto lo straordinario risultato delle oltre 1.000 persone formate, durante le prime tre edizioni, sui temi multidisciplinari afferenti alle intercettazioni delle comunicazioni. L’edizione 2017 della LIA si è svolta dall’ 8 al 10 novembre ed è stata ospitata dalla Direzione Centrale Anticrimine (DAC) della Polizia di Stato a Roma.
La riforma sulle intercettazioni, in sintesi
di Giovanni Nazzaro (N. IV_MMXVII)
Un riforma criticata non tanto per i suoi contenuti, benché non abbia accontentato in modo completo tutti i principali soggetti coinvolti, quanto per i tempi di approvazione.
Il sempre più difficile equilibrio tra Privacy e Sicurezza nazionale
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXVII)
Il Regno Unito, la Germania e l’Australia hanno recentemente avviato la revisione della propria legge nazionale sul tema.
La riforma delle intercettazioni tra criticità e una pluralità di decreti attuativi
di Giovanni Nazzaro (N. II_MMXVII)
Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario. Esamiamo gli aspetti pratici della riforma, considerando le intercettazioni come strumento investigativo bisognoso di regole tecniche di regolamentazione, in prospettiva anche del nuovo Regolamento EU privacy e della continua evoluzione delle telecomunicazioni.
Il futuro della contestata Section 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA)
di Giovanni Nazzaro (N. II_MMXVII)
Il 26 maggio 2017 le 30 principali aziende di servizi elettronici americane e del mondo hanno scritto una lettera a Bob Goodlatte.
Superamento dell’istituto della rogatoria per le intercettazioni: criticità sullo schema di Dlgs
di Giovanni Nazzaro (N. I_MMXVII)
Schema di decreto legislativo recante norme di attuazione della direttiva 2014/41/UE relativa all’ordine europeo di indagine penale - Atto del Governo n. 405 del 21 marzo 2017.
The national legislation must make provision for a data retention within the same State
di Giovanni Nazzaro (N. I_MMXVII)
The Russian law No. 242-FZ seems to have something in common with the judgment of CJEU in cases C-203/15 and C-698/15.
Annotazione in registri informatici delle operazioni di intercettazione
di Giovanni Nazzaro (N. IV_MMXVI)
Garante della Privacy - Provvedimento in materia di misure di sicurezza nelle attività di intercettazione da parte delle Procure della Repubblica - 18 luglio 2013 La moderna pervasività dei sistemi informatici impone maggiore rigore nel rispetto della privacy, affinché il dato che essi trattano venga correttamente gestito e trasformato in informazione. L’attenzione posta nel trattamento dei nostri dati dovrebbe essere commisurata al grado di importanza del dato stesso. La più alta attenzione deve essere quindi posta ai dati giudiziari. Qualunque sia stato il metodo di accettazione delle condizioni di trattamento del dato, esiste un modo per noi per comprendere se effettivamente le regole vengano rispettate? La risposta è Si e viene fornita dall’altrettanto moderno concetto di “Audit”.
The next generation of location-based service
di Giovanni Nazzaro (N. IV_MMXVI)
Galileo satellite system promises to deliver more precise data than GPS. This does not seem to be enough, Google aims to analyze raw location reports received from more devices.
BlackBerry: intercettabilità dei servizi (II Parte)
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXVI)
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, sentenza n. 50452 del 10 novembre 2015 e depositata il 23 dicembre 2015.Nel precedente numero: 1. Introduzione, 2. Identificativi dell’utente BlackBerry, 3. I servizi di messagistica del BlackBerry, 3.1 PIN-2-PIN Messaging. 3.2 BlackBerry Messenger, 4. I servizi BIS e BES, 4.1. I servizi BIS (Blackberry Internet Solution), 4.2 I servizi BES (Blackberry Enterprise Solution). In questo numero: 5. Cifratura delle comunicazioni, 5.1 BBM Protected, 6. La sentenza n. 50452/2015 della Corte di Cassazione, 6.1 Intercettazioni delle utenze straniere in roaming, 6.2 Intercettazione delle comunicazioni caratteristiche del Blackberry, 7. Conclusioni.
Limiti circa l’utilizzabilità delle statistiche nazionali sulle intercettazioni
di Giovanni Nazzaro e Tommaso De Giovanni (N. III_MMXVI)
In Italia le spese di giustizia si articolano su tre capitoli di spesa, di cui il n. 1363 è relativo alle intercettazioni. Nell’ambito degli interventi di spending review (DL n. 98 del 2011, art. 37, co. 16) è previsto che, a decorrere dall’anno 2012, il Ministro della giustizia presenti alle Camere, entro il mese di giugno, una relazione sullo stato delle spese di giustizia. In tale contesto si ha finalmente conoscenza delle statistiche relative al nostro paese. Dall’approfondimento qui presente è emerso purtroppo che la metodologia utilizzata per questa ricognizione statistica è affetta da molte criticità, tra cui la mancata indicazione della durata delle intercettazioni e delle relative proroghe e, soprattutto, delle spese che vengono tracciate per fattura e per anno solare in cui vengono liquidate, senza la giusta scomposizione delle reali voci di costo, ed in modo svincolato dai numeri delle intercettazioni che fanno riferimento invece al momento dell’attivazione.
Looking for the best period of Data Retention
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXVI)
In some European States where data retention regimes are in place, capital and operational costs incurred in compliance are reimbursed by the government.
BlackBerry: intercettabilità dei servizi (I Parte)
di Giovanni Nazzaro (N. II_MMXVI)
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, sentenza n. 50452 del 10 novembre 2015 e depositata il 23 dicembre 2015. In questo numero: 1. Introduzione, 2. Identificativi dell’utente BlackBerry, 3. I servizi di messagistica del BlackBerry, 3.1 PIN-2-PIN Messaging. 3.2 BlackBerry Messenger, 4. I servizi BIS e BES, 4.1. I servizi BIS (Blackberry Internet Solution), 4.2 I servizi BES (Blackberry Enterprise Solution). Nel prossimo numero: 5. Cifratura delle comunicazioni, 5.1 BBM Protected, 6. La sentenza n. 50452/2015 della Corte di Cassazione, 6.1 Intercettazioni delle utenze straniere in roaming, 6.2 Intercettazione delle comunicazioni caratteristiche del Blackberry, 7. Conclusioni.
Attendibilità delle statistiche sulle intercettazioni
di Giovanni Nazzaro (N. II_MMXVI)
Il DL n. 98 del 2011, art. 37, co. 16) prevede dal 2012 che il Ministro della giustizia presenti alle Camere, entro il mese di giugno, una relazione sullo stato delle spese di giustizia.
Lawful Interception Academy Report 2015
di Giovanni Nazzaro (N. I_MMXVI)
Pubblicato il Lawful Interception Academy (LIA) Report 2015 in formato ebook gratuito. Anche la II edizione della LIA ha mostrato numeri in aumento, come i frequentatori (distinti) che sono stati 428 nell’arco dei 5 giorni previsti. Il 66% ha ritenuto di aver ricevuto utili strumenti per le proprie attività professionali. L’89% ha espresso un alto interesse per i temi trattati nella LIA.
The need for encryption grows
di Giovanni Nazzaro (N. I_MMXVI)
Le nuove tecniche di comunicazione utilizzano proprie modalità di trasmissione e di trattamento delle informazioni, in un mondo sempre più telematico. Quali che siano le modalità utilizzate per comunicare, tutte hanno in comune lo strumento che conserva tracce digitali: pensiamo al computer o al cellulare ormai sempre con noi. L’attenzione si sposta verso un problema di più semplice gestione, solo apparentemente.
Le startup innovative
di Giovanni Nazzaro (N. IV_MMXV)
Le startup innovative godono di un regime fiscale agevolato, a patto che soddisfino le caratteristiche elencate dal decreto-legge 179/2012, art. 25 commi da b)a g). A questi requisiti se ne aggiungono altri tre (art. 25 comma h) di cui se ne deve possedere almeno uno. Altri incentivi sono il “Fondo a favore di startup innovative”, che ha concesso quasi 156 milioni di euro di garanzie, il progetto SmartStart e l’equity crowdfunding che non ha ancora trovato la via per un significativo sviluppo. La II edizione del rapporto del MiSE si focalizza sulle dinamiche “demografiche” delle startup innovative.
Ulteriore differimento in materia di sicurezza nelle attività di intercettazioni
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXV)
Garante della privacy - Deliberazione del 25 giugno 2015. Ulteriore differimento dei termini di adempimento delle prescrizioni di cui al provvedimento del 18 luglio 2013, in materia di misure di sicurezza nelle attività di intercettazione da parte delle Procure della Repubblica.
La difficile vita dell’agente … “captatore”
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXV)
Con la recente sentenza della cassazione n. 27100/ 2015 si è riaperto il dibattito sull’utilizzabilità dell’agente “captatore” che, il 5 luglio, ha acquisito una dimensione mondiale a causa del caso “Hacking Team”. Il problema delle garanzie delle attività svolte da una simile attività sul dispositivo target (computer, tablet o smartphone) erano già conosciute, anche attraverso il rapporto “CALEA II: Risks of Wiretap Modifications to Endpoints” del 2013, con cui 19 esperti mondiali di comunicazioni avevano evidenziato che, di contro, si sarebbe reso più facile il lavoro dei cyber-criminali.
Il suolo “mangiato”
di Giovanni Nazzaro (n.II_MMXV)
Il consumo di suolo in Italia continua a crescere in modo significativo: tra il 2008 e il 2013 il fenomeno ha riguardato mediamente 55 ettari al giorno, con una velocità compresa tra i 6 e i 7 metri quadrati di territorio che, nell’ultimo periodo, sono stati irreversibilmente persi ogni secondo.
La solita raccomandazione
di Giovanni Nazzaro (n.I_MMXV)
Censis - rapporto pubblicato il 19 marzo dal titolo “La composizione sociale dopo la crisi - Protagonisti ed esclusi della ripresa”. Per accelerare una pratica, ottenere un permesso o per altre ragioni di rapporto con la Pa, 4,2 milioni di italiani sono ricorsi ad una raccomandazione, all’aiuto di un parente, amico, conoscente; circa 800.000 italiani hanno fatto qualche tipo di regalo a dirigenti, dipendenti pubblici.
Il lavoro potenzialmente utilizzabile o sottoutilizzato
di Giovanni Nazzaro (n.IV_MMXIV)
Il 17 dicembre 2014 è stato pubblicato il rapporto di monitoraggio sul mercato del lavoro dell’ISFOL, alla sua quarta edizione, da cui spicca la figura del lavoratore con forte potenziale non utilizzato che possiamo identificare in colui che potenzialmente è disponibile a lavorare ma non intraprende azioni di ricerca attiva. Se si includesse nel calcolo del tasso di disoccupazione anche la forza lavoro potenziale, l’indicatore in Italia raggiungerebbe il 22%.
Le particolarità dell’intercettazione degli SMS
di Giovanni Nazzaro (n.III_MMXIV)
È del mese di agosto la notizia che WhatsAPP gestisce la comunicazione di 600 milioni di utenti al mese. Gli SMS inviati tramite la rete tradizionale mobile GSM o UMTS sono nettamente diminuiti ma non sono scomparsi. Analizziamo le particolarità dell’intercettazione degli SMS.
Nasce la “Lawful Interception Academy”
di Giovanni Nazzaro (n.III_MMXIV)
La prima edizione della “Lawful Interception Academy” si terrà dal 17 al 21 novembre di quest’anno a Roma presso la scuola “Giovanni Falcone” della Polizia Penitenziaria. Inizialmente pensata come espressione tangibile del confronto intellettuale espresso in precedenza su questa Rivista, è stata poi ridisegnata in forma di seminario e poi di scuola, a vantaggio del lettore che si è “evoluto” in ascoltatore prima ed infine in “discente”.
Le prestazioni obbligatorie per l’Autorità Giudiziaria come disciplina di studio
di Giovanni Nazzaro (n.II_MMXIV)
Il tema delle “prestazioni obbligatorie” per gli operatori di telecomunicazioni verso l’Autorità Giudiziaria è poco riconosciuto in Italia se confrontato con altri come l’antifrode o la sicurezza informatica o la sicurezza cibernetica, eppure come questi gode di una naturale autonomia in termini di competenza, al punto che non è sbagliato riferirsi ad esso come disciplina autonoma.
WiFi Offload of mobile data: l’intercettazione delle comunicazioni di rete mobile con accesso WiFi
di Armando Frallicciardi e Giovanni Nazzaro (n.II_MMXIV)
L’aumento del traffico dati può portare alla congestione delle risorse radio per l’accesso alle reti mobili cellulari. Per ovviare a tale problema gli operatori mobili possono ricorrere al “WiFi offloading” che richiede tuttavia una particolare attenzione sotto il profilo delle intercettazioni mobili richieste dall’AG.
EU’s Data Retention Directive declared invalid
di Giovanni Nazzaro (n.II_MMXIV)
La Corte di giustizia europea ha invalidato la direttiva sulla data retention: il legislatore dell’Unione ha ecceduto i limiti imposti dal rispetto del principio di proporzionalità in termini di idoneità della conservazione dati, necessità della conservazione, livello di ingerenza, controllo dell’accesso ai dati, periodo di conservazione.
Justice delayed is Justice denied
di Giovanni Nazzaro (n.I_MMXIV)
“Giustizia tardiva equivale a giustizia negata”. Il 17 marzo 2014 la Commissione europea ha pubblicato la seconda edizione del quadro di valutazione europeo della giustizia per promuovere la qualità, l’indipendenza e l’efficienza dei sistemi giudiziari nell’Unione europea. Tra il 2010 e il 2012 l’Italia è al primo posto per cause civili pendenti, ma il quadro di valutazione non presenta una graduatoria unica generale e non promuove un tipo particolare di sistema giudiziario.
CLASSIFICAZIONE DEGLI OPERATORI MOBILI VIRTUALI (MVNO) E PRESTAZIONI OBBLIGATORIE PER L’AUTORITÀ GIUDIZIARIA
di Giovanni Nazzaro (n.IV_MMXIII)
Dalle ultime osservazioni dell’Agcom è emerso che il numero di abbonati degli operatori virtuali non tende a fermarsi o a rallentare, raggiungendo oggi la non irrilevante cifra di 5,12 milioni. Gli operatori mobili virtuali sono soggetti all’articolato del Codice delle Comunicazioni al pari degli operatori tradizionali, con particolare riferimento all’art. 96 rubricato “Prestazioni Obbligatorie” per l’Autorità Giudiziaria.
Un’occasione mancata per rafforzare la 231
di Giovanni Nazzaro ( n.IV_MMXIII )
Il tema dei modelli organizzativi di gestione e controllo all’interno delle società, così come disposto dal d.lgs. 231/01, che ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità in sede penale degli enti, ha suscitato sin dalla sua emanazione indubbio interesse, ma anche preoccupazione.
Il mercato unico europeo delle comunicazioni elettroniche
di Giovanni Nazzaro ( n.III_MMXIII )
L’economia mondiale si sta trasformando in un’economia basata su internet e occorre riconoscere il ruolo delle TIC come elemento decisivo per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Questo in sostanza il fulcro del contesto di riferimento in cui si posizionerà il nuovo regolamento proposto l’11 settembre 2013 dalla Commissione Europea, per creare il mercato unico europeo delle comunicazioni elettroniche.
Il Rating di legalità
di Giovanni Nazzaro ( n.II_MMXIII )
“Rating della legalità” assegnato dall’Agcm: il 17 aprile 2013 quattro aziende italiane hanno ricevuto le prime “stelle” come risultato della valutazione.
Cos’è la rete intelligente nella telefonia fissa e mobile
di Armando Frallicciardi e Giovanni Nazzaro (N. I_MMXIII)
La Rete Intelligente (il cui acronimo è RI oppure IN da Intelligent Network) è l’architettura di rete standard descritta nelle raccomandazioni ITU-T della serie Q.1200, utilizzata dalle reti di telecomunicazioni sia fisse che mobili. La RI consente agli operatori di differenziarsi tra loro offrendo servizi a valore aggiunto che quindi si aggiungono ai servizi standard di telecomunicazioni come PSTN, ISDN e servizi GSM-UMTS sui telefoni cellulari.
Regulatory status of lawful interception in Italy
by Giovanni Nazzaro ( n.I_MMXIII )
Once again we find ourselves discussing interceptions, a subject of great media impact, and once again we notice the lack of technical and legal prominence that is given. Although the code of criminal procedure in chapter IV, regulates interceptions as a means of finding proof, in terms of limits of admissibility, requirements and formalities for the measure, execution of operations once the interceptions have been made, it does not add anything about how this tool should be used. There is a lack of regulations about the efficiency and execution of interceptions.
Modello di organizzazione delle aziende di TLC, per rispondere alle richieste dell’autorità giudiziaria
di Giovanni Nazzaro (n.IV_MMXII)
La Funzione che nelle aziende di telecomunicazioni risponde alle richieste dell’A.G. ha un ruolo fondamentale. Esempio di organizzazione di tale Funzione in termini di composizione, competenze e attività.
I Listini degli operatori mobili americani per le richieste delle forze dell’ordine
di Giovanni Nazzaro ( n.III_MMXII )
L’articolo del NYT del 1° aprile 2012 sulla presunta pratica di monitoraggio dei telefoni cellulari negli USA ha sollevato una serie di questioni giuridiche, costituzionali e di privacy, a tal punto che è intervenuto il deputato Edward John Markey, che si è rivolto a nove operatori americani di telefonia cellulare, chiedendo a ciascuno di rispondere a quesiti diretti sul rapporto con le forze dell’ordine e l’eventuale guadagno che ne deriverebbe.
Il nuovo centro della Procura di Roma: le intercettazioni in Italia fra passato e futuro
di Giovanni Nazzaro (N. II_MMXI)
Incontro con l’Ufficio Automazione della Procura di Roma per approfondire gli argomenti contenuti nella nota diffusa il 20 dicembre 2010 dal proc. agg. Pierfilippo Laviani, con la quale si informava che la Procura di Roma si era dotata di un sistema proprietario che le consentiva di gestire in autonomia le intercettazioni, risparmiando 1,8 milioni di euro all’anno in costi di noleggio dell’apparecchiatura necessaria.

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