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La Balistica delle indagini scientifiche (II parte)

di Francesco Grifa

Balistica interna ed esterna: il ciclo funzionale dell’arma
Tradizionalmente, la balistica forense si distingue in balistica interna e balistica esterna, che costituisce la base di partenza per le indagini di balistica terminale ed integra quelle di balistica interna. Prima parte (nel precedente numero): 1. Balistica interna, 2. Balistica esterna, 3. Balistica terminale, 4. Balistica lesionale: lesioni da arma da fuoco. Seconda parte (in questo numero): 5. Balistica comparativa: la banca dati I.B.I.S.


5. Balistica comparativa: la banca dati I.B.I.S.

La balistica comparativa si occupa degli accertamenti di natura comparativa, appunto, tra i bossoli e/o i proiettili repertati e l’arma da fuoco sospettata di averli esplosi.
Il proiettile è costituito nella maggior parte dei casi da una lega di piombo, antimonio e stagno affinché si ottenga la durezza voluta. Può essere monoblocco o costituito da un nucleo di piombo o di acciaio, coperto da una lega a base di rame. In base alle velocità raggiunte ed al calore liberato, la lega si piombo tende a depositarsi all’interno della canna, incrostando le scanalature. Il proiettile si compone di tre parti principali (Fig. 1): a) base; b) corpo; c) ogiva.

Ogni arma a canna rigata ha al suo interno una serie di nervature elicoidali che imprimono all’ogiva della cartuccia un movimento rotatorio stabilizzatore intorno al suo asse, noto come “avvitamento”. Ad ogni modello di arma corrisponde un certo numero di tali nervature, la loro larghezza, il verso ed il passo, cioè la distanza che l’ogiva percorre per compiere un giro d’avvitamento completo sul suo stesso asse. Le nervature, anche dette “righe primarie”, al momento dello sparo si trasferiscono in modo speculare sulla superficie dell’ogiva sotto forma di impronte di rigatura perfettamente identiche per passo, numero, larghezza e verso.

Ad ogni modello e tipo di arma da fuoco a canna rigata corrispondono determinati valori di rigatura, chiamati “classe dell’arma”, che permettono l’individuazione del rapporto di compatibilità tra l’arma ed il proiettile esploso che è oggetto dell’indagine balistica.
Per l’identificazione dell’arma bisogna accertare il numero delle rigature che vi sono per restringere il campo d’indagini, ed in seguito bisogna pesare l’ogiva per accertare il diametro ed il calibro nominale compatibile. Poi, si controlla l’ogiva al microscopio misuratore per stabilire il passo e la larghezza della rigatura per ogni impronta, rilevando su tutti i valori balistici, per poi ottenere una misura di larghezza media ed il passo di rigatura della canna. Sicché, larghezza e passo saranno inseriti nella banca dati per dichiararne la compatibilità con un determinato tipo di marca e modello di arma da fuoco.

Allo stesso tempo, altre indagini balistiche possono essere eseguite sul bossolo se questo viene ritrovato. Sul bossolo, che è una delle parti fondamentali della cartuccia destinato al contenimento di polvere da sparo, proiettile e innesco, l’indagine balistica consiste in vari tipi di ricerca comparativa, come i seguenti:

poiché il bossolo si incolla, durante l’esplosione, alle pareti della camera assumendone le dimensioni, misurando precisamente il bossolo si arriverebbe alle misure interne, alle caratteristiche ed eventuali anomalie della camera della canna che ha esploso la cartuccia;
il tipo di innesco potrebbe essere la chiave per determinare la provenienza del lotto di fabbricazione, o la marca e la qualità della munizione;
sulle pareti esterne del bossolo ci potrebbero essere alcuni segni caratteristici impressi al momento dello sparo, dovuti a delle singolarità dell’arma da fuoco che restringerebbero il campo delle indagini;
tramite il colletto del bossolo, che porta il segno dell’unghia estrattrice impresso al momento dell’espulsione, si potrebbe risalire al tipo di arma da fuoco utilizzata.

Quando si spara, nella cartuccia si sviluppa una pressione che incolla le pareti del bossolo a quelle della camera, andando ad incidere sullo stesso eventuali imperfezioni, difetti e/o segni caratteristici che sono presenti nella camera. Così, per effetto della pressione, vi possono essere ulteriori elementi per una corretta analisi comparativa, come i segni d’usura o abrasioni.

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