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Data Retention

In totale sono stati pubblicati 16 articoli nella sezione “Data Retention”, di seguito elencati dal più recente:

 

La territorialità dei dati fonte di criticità per le indagini in ambito penale
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXXII)
La possibilità di conservare i dati oggetto di trattamento al di fuori dei confini nazionali rappresenta per le indagini elettroniche in ambito penale una forte criticità in ordine alla possibilità di ricorrere solo a strumenti di cooperazione internazionale per poterli acquisire. Tuttavia, se da una parte l’Ordine Europeo di Indagine penale offre la possibilità di acquisire i dati conservati all’estero nel rispetto della legge italiana, è altrettanto vero che la scelta tecnica di un operatore italiano che trovi più conveniente conservare i dati all'estero obblighi di fatto l’operatività delle competenti autorità a dover ricorrere sempre all’OEI anche per un semplice tabulato di traffico telefonico storico.
La Corte di giustizia interviene nuovamente sulla data retention: urge una nuova riforma
del prof. Giorgio Spangher (N. II_MMXXII)
Corte di giustizia UE, Grande Sezione, sentenza del 5 aprile 2022 nella causa C-140/2. La Corte di Giustizia dell'UE ha confermato che il diritto dell'Unione osta alla conservazione generalizzata e indifferenziata, per finalità di lotta ai reati gravi, dei dati relativi al traffico e dei dati relativi all'ubicazione riguardanti le comunicazioni elettroniche.
Il sistema SIDDA-SIDNA oggi
di Francesco Polino (N. I_MMXXII)
Il presente contributo costituisce una rielaborazione di quello compreso nella pubblicazione fuori commercio “La Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo a 30 anni dalla sua istituzione”, edita dal Poligrafico dello Stato italiano.
La Banca Dati del sistema SIDDA/SIDNA. Analisi, ricerca e sicurezza (IV e V Parte)
di Vincenzo Abate (n.I_MMXXII)
Il progetto informatico denominato Sidda/Sidna ha previsto la realizzazione di una Banca dati nazionale, presso la quale confluiscono tutti i dati relativi alle “informazioni” inerenti le indagini preliminari ed i procedimenti pendenti o definiti presso le singole procure distrettuali. In questo numero: (IV) L'analisi e la ricerca dei documenti. (V) La sicurezza e la tecnica del lucchettamento.
La Banca Dati del sistema SIDDA/SIDNA. L’analista e la catalogazione (II e III Parte)
di Vincenzo Abate (n.IV_MMXXI)
Il progetto informatico denominato Sidda/Sidna ha previsto la realizzazione di una Banca dati nazionale, presso la quale confluiscono tutti i dati relativi alle “informazioni” inerenti le indagini preliminari ed i procedimenti pendenti o definiti presso le singole procure distrettuali. In questo numero: (II) La figura dell'analista delle informazioni e la sua formazione; (III) La catalogazione del testo.
La Banca Dati del sistema SIDDA/SIDNA. Concetti introduttivi (I Parte)
di Vincenzo Abate (n.III_MMXXI)
Il progetto informatico denominato Sidda/Sidna ha previsto la realizzazione di una Banca dati nazionale, presso la quale confluiscono tutti i dati relativi alle “informazioni” inerenti le indagini preliminari ed i procedimenti pendenti o definiti presso le singole procure distrettuali. Nei prossimi numeri: (II) La figura dell'analista delle informazioni e la sua formazione. (III) La catalogazione del testo. (IV) L'analisi e la ricerca dei documenti. (V) La sicurezza e la tecnica del lucchettamento.
Nuova modalità di acquisizione dei tabulati di traffico in Italia
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXXI)
Decreto Legge del 30 settembre 2021, n. 132. Misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP.
Adesso Google può conservare anche i nostri SMS: ecco quali sono gli impatti sulle indagini elettroniche
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXX)
Google ha atteso per anni che i singoli operatori mobili di tutto il mondo adottassero il protocollo RCS, che di fatto permette agli utenti di gestire gli SMS al pari dei messaggi scambiati con WhatsApp. A livello architetturale Google però impone l'introduzione di API per Jibe Cloud nelle reti degli operatori mobili a differenza di WhatsApp. A fine del 2019 Google ha deciso di non attendere oltre ed ha lanciato la funzionalità Chat nell'App "Messages" presente in tutti gli smartphone Android. Il provider RCS di Google è Jibe Mobile acquisito nel 2015. Leggendo i Termini del servizio di Jibe possiamo constatare che di fatto la gestione degli SMS è del tutto assimilabile ai messaggi di una chat, con la possibilità di allegare foto, video, audio e di conoscere lo stato degli altri utenti mentre digitano il messaggio. Sotto il profilo delle metodologie utilizzate nelle moderne indagini elettroniche questo rappresenta una svolta molto importante, poiché a Google adesso è affidato il compito di conservare i contenuti fino alla consegna del messaggio ai destinatari. Al contempo Google potrà tracciare le nostre attività mediante la formazione di metadati, che quindi andranno ad impoverire i classici tabulati di traffico telefonico nei quali gli SMS così scambiati non saranno più presenti. C'è anche un risvolto pratico per quanto attiene le classiche intercettazioni.
Danimarca: aggiornamento sullo scandalo dei dati delle comunicazioni mobili errate e utilizzate nelle indagini
di Giovanni Nazzaro (N. II_MMXX)
Sulla base di evidenze relative alla manomissione involontaria di dati che rappresentano prove in tribunale, il 18 agosto 2019 il direttore dei procedimenti pubblici in Danimarca ha deciso di imporre un divieto temporaneo di 2 mesi sull'uso dei dati storici relativi alle comunicazioni mobili come prova nei processi penali e nei casi di detenzione preventiva. Ad agosto 2019 la polizia nazionale danese ha commissionato un'indagine esterna sulla gestione dei dati delle telecomunicazioni. Il rapporto è stato pubblicato il 3 ottobre 2019, insieme alle dichiarazioni della polizia nazionale danese, del direttore dei pubblici ministeri e del Ministero della giustizia.
Tabulati di traffico storico per finalità di accertamento e repressione dei reati: caratteristiche e tempi di conservazione
di Giovanni Nazzaro (N. III_MMXVIII)
Legge n. 167 del 2017, art. 24. In attuazione dell’articolo 20 della direttiva (UE) 2017/541 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2017, il termine di conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico nonche’ dei dati relativi alle chiamate senza risposta è stabilito in settantadue mesi, in deroga a quanto previsto dall’articolo 132, commi 1 e 1-bis, del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
AFFIDABILITÀ DELLE INFORMAZIONI PRESENTI NEL TABULATO DI TRAFFICO TELEFONICO UTILIZZATO PER ATTIVITÀ INVESTIGATIVE
di Armando Frallicciardi (N. I_MMXVI)
La regolamentazione sui costi d’interconnessione prevede che ciascun Operatore sia remunerato, per il transito sulla propria rete, dall’Operatore che gli consegna la chiamata per portarla in terminazione. Con lo scopo di ricavare una maggiore remunerazione, i Carrier che trasportano il traffico possono modificare le caratteristiche della chiamata. Questo produce importanti effetti sui tabulati di traffico telefonico e sulla loro attendibilità.
GEO-TIMING NEI TABULATI DI TRAFFICO STORICO (II PARTE)
di Gianpaolo Zambonini e Claudio Fusco (N. I_MMXVi)
La Data Retention operata dagli Operatori telefonici per fini di giustizia e repressione dei reati è un’attività fondamentale su cui si basa l’attività investigativa condotta dalla Polizia giudiziaria, a cui spetta poi l’analisi dei tabulati di traffico storico. L’analisi tradizionale di questo tipo di dati può realizzarsi con un approccio metodologico articolato in tre step: il primo rappresenta la mera lettura in sequenza cronologica delle celle agganciate, il secondo la georeferenziazione su mappa degli indirizzi dove sono ubicate le celle, infine il terzo prevede la rappresentazione, sempre su mappa geo-referenziata, delle aree di copertura teoriche delle celle. L’esperienza maturata dalla Polizia Scientifica in questa tipologia di accertamenti, oltre ad evidenziare i limiti delle tecniche tradizionali finora esposte, ha consento di ampliare le fasi di analisi rappresentazione dei dati di traffico. Le Best Practices che ne sono scaturite hanno condotto alla implementazione di un quarto step differenziato in base alla tipologia di quesito.
GEO-TIMING NEI TABULATI DI TRAFFICO STORICO (I PARTE)
di Gianpaolo Zambonini e Claudio Fusco (N. III_MMXV)
La Data Retention operata dagli Operatori telefonici per fini di giustizia e repressione dei reati è un’attività fondamentale su cui si basa l’attività investigativa condotta dalla Polizia giudiziaria, a cui spetta poi l’analisi dei tabulati di traffico storico. L’analisi tradizionale di questo tipo di dati può realizzarsi con un approccio metodologico articolato in tre step: il primo rappresenta la mera lettura in sequenza cronologica delle celle agganciate, il secondo la georeferenziazione su mappa degli indirizzi dove sono ubicate le celle, infine il terzo prevede la rappresentazione, sempre su mappa geo-referenziata, delle aree di copertura teoriche delle celle. L’esperienza maturata dalla Polizia Scientifica in questa tipologia di accertamenti, oltre ad evidenziare i limiti delle tecniche tradizionali finora esposte, ha consento di ampliare le fasi di analisi rappresentazione dei dati di traffico. Le Best Practices che ne sono scaturite hanno condotto alla implementazione di un quarto step differenziato in base alla tipologia di quesito.
Anagrafica delle utenze mobili: esigenze di indagine ed obblighi verso l’autorità giudiziaria
di Ciro Candelmo e Nicola Lanzimando ( n.III_MMXIII )
Ogni Operatore di telecomunicazioni è tenuto a rendere disponibili all'Autorità Giudiziaria i dati dei propri abbonati e quelli degli acquirenti traffico prepagato in caso di telefonia mobile. Oltre all'Autorità Giudiziaria sono legittimati a richiedere questi dati anche altri soggetti.
Esaurimento degli indirizzi IPv4 ed obblighi di identificazione degli utenti
di Marzia Minozzi ( n.I_MMXIII )
La normativa primaria in tema di conservazione dei dati delle comunicazioni, il d. lgs. 109/08, ha previsto che l’Operatore di telecomunicazioni debba conservare i dati relativi agli accessi internet attraverso la propria rete, tra cui l’indirizzo di protocollo internet (IP) univocamente assegnato. Allo stato attuale è stato raggiunto il limite fisico alla creazione di indirizzi IPv4. Tale situazione ha potenziali impatti sull’interpretazione della normativa citata. Inoltre, nell’ipotesi di utilizzo delle tecniche NAT per ovviare al limite raggiunto, l’identificazione diretta ed univoca dell’utente per il solo tramite dell’indirizzo pubblico IPv4, da questo utilizzato nel corso della connessione alla rete, diventa tecnicamente impossibile.
LE BANCHE DATI FORENSI
di Pietro Grasso, Ruggiero Mango, Emiliano Giardina, Giuseppe Novelli ( n.I_MMXII )
Legge 30 giugno 2009, n. 85. Adesione della Repubblica italiana al Trattato concluso il 27 maggio 2005 tra il Regno del Belgio, la Repubblica federale di Germania, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, il Granducato di Lussemburgo, il Regno dei Paesi Bassi e la Repubblica d’Austria, relativo all’approfondimento della cooperazione transfrontaliera, in particolare allo scopo di contrastare il terrorismo, la criminalità transfrontaliera e la migrazione illegale (Trattato di Prüm). Istituzione della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA. Delega al Governo per l’istituzione dei ruoli tecnici del Corpo di polizia penitenziaria. Modifiche al codice di procedura penale in materia di accertamenti tecnici idonei ad incidere sulla libertà personale.

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